La buona figliuola maritata, Bologna, Sassi, 1761

Vignetta Frontespizio
 ATTO SECONDO
 
 SCENA PRIMA
 
 Camera con tavolino e sedie.
 
 MARIANNA sola
 
 Marianna
 Chi mai l’avesse detto
 che avesse il mio diletto
 a cambiare per me l’amore in sdegno
 e tal mi usasse trattamento indegno?
585Tutt’opera è cotesta,
 lo conosco, lo so, de’ miei nemici.
 M’insulta e mi tradisce
 l’invidia della gente
 e il mio sposo m’adora ed è innocente.
590Ma no, s’egli mi amasse,
 crederebbe più a me che a chi mi accusa.
 No, il crudel non ha scusa,
 è un perfido ancor esso, è un menzognero.
 Ah perfido il mio ben! No, non è vero.
 
 SCENA II
 
 SANDRINA e PAOLUCCIA, ambe reccando gl’abiti che soleva portare MARIANNA quando passava per giardiniera, e la suddetta
 
 Sandrina
595Umilissima serva. (Con inchini affettati)
 Paoluccia
                                     A lei m’inchino. (Come sopra)
 Marianna
 Non tante affettazioni,
 non tante riverenze,
 a me piace il buon cor, non le apparenze.
 Sandrina
 Faccio l’obbligo mio. (Come sopra)
 Paoluccia
                                         Fo il mio dovere. (Come sopra)
 Marianna
600Eh donne, donne ingrate
 vi conosco, lo so, voi mi burlate.
 Sandrina
 Oh, signora, che dice?
 Vennero la padrona (Inchinandosi come sopra)
 e son qui per servirla.
 Paoluccia
605Pronta son, se comanda, ad obbedirla. (Come sopra)
 Marianna
 Via, sincere parlate,
 che volete da me? Che mi recate?
 Sandrina
 Il mio signor padrone,
 il suo signor consorte
610ci ha detto e comandato
 che alla nostra padrona innanzi sera
 questi abiti portiam da giardiniera.
 Paoluccia
 E ha detto ed ha ordinato
 che da noi sia spogliata e sia servita
615e come un dì solea sia rivestita.
 Marianna
 A me cotal ingiuria?
 A me un simile affronto?
 Paoluccia
 Del voler del patron non rendo conto.
 Sandrina
 Siccome la stagione
620principia a riscaldarsi,
 coll’abito leggier può rinfrescarsi.
 Paoluccia
 E parerà più bella
 col guarnello e il cappel da ortolanella.
 Marianna
 Basta così, ho capito,
625il barbaro marito
 mi vuol mortificata.
 Soddisfarlo saprò. Nelle mie stanze
 quegli abiti portate.
 Sandrina
 Si vuol spogliar?
 Paoluccia
                                 Vuol ch’io la serva?
 Marianna
                                                                      Andate.
 Sandrina
630Subito.
 Paoluccia
                 L’obbedisco.
 Sandrina
 Serva signora mia. (Parte cogl’abiti eccetera)
 Paoluccia
 Riverente m’inchino e vado via.
 
    Questo mondo è pien di scale,
 già lo sa la sua virtù.
635V’è chi scende, v’è chi sale,
 chi va suso e chi va giù.
 
    Ma tutti dicono,
 padrona amabile,
 che chi si rampica
640con passo celere,
 fino alle nuvole
 volendo andar,
 a capitombolo
 giù si precipita,
645si fa deridere,
 si fa burlar. (Parte)
 
 SCENA III
 
 MARIANNA, poi il CAVALIERE
 
 Marianna
 Capisco che m’insulta
 ma a che pro l’irritarmi?
 Merito sol può farmi la costanza,
650fin che vita riman, vi è ancor speranza.
 il Cavaliere
 Signora, in vostro aiuto
 disponete di me. Son cavaliere
 né soffrirò che l’innocenza vostra
 tradisca, insulti il vostro sposo ardito.
 Marianna
655Non parlate così di mio marito.
 il Cavaliere
 Del vostro amor quel disumano è indegno.
 Marianna
 Io l’amo ancor col più verace impegno.
 il Cavaliere
 Ei vi manca di fé.
 Marianna
                                   Fedele io sono.
 il Cavaliere
 Vi dispreggia, vi offende.
 Marianna
                                                 Io gliel perdono.
 il Cavaliere
660Non lo merta.
 Marianna
                            Non tocca
 il giudicarne a voi.
 il Cavaliere
                                     M’offese a torto,
 lo sfidai, non lo vidi.
 Marianna
                                        Il ciel non voglia
 ch’ei si esponga al cimento.
 il Cavaliere
                                                    Il di lui sangue
 mi ha da pagar l’offesa.
 Marianna
665Gli farò col mio sen scudo e diffesa.
 il Cavaliere
 Tanto amor per chi v’odia?
 Marianna
                                                    Il ciel mel diede,
 vo’ di vita mancar pria che di fede.
 
 SCENA IV
 
 La MARCHESA e detti
 
 la Marchesa
 Ma voi signor consorte
 desister non volete.
 il Cavaliere
670Olà con chi l’avete? (Alla marchesa)
 la Marchesa
 L’ho con voi, l’ho con questa
 ardita, sfacciatella,
 per cui volete ancora
 mostrar tanta passione, a mio dispetto.
 Marianna
675Deh vi prego signora
 di usarmi carità, se non rispetto.
 la Marchesa
 Non la meriti audace.
 il Cavaliere
                                          Eh in lei specchiatevi
 e la virtù apprendete
 che sì mal conoscete.
 la Marchesa
                                         Io non mi curo
680d’apprender la virtù d’un’alma indegna
 che ad involar gli altrui mariti insegna.
 il Cavaliere
 Mentite.
 la Marchesa
                   A una mia pari
 l’ingiuriosa mentita?
 Marianna
 Deh non tanto livor...
 la Marchesa
                                         Chetati ardita.
 Marianna
685Non so che dire. Il cielo
 moderi il vostro affanno
 e vi faccia capir come conviene
 che chi altrui fa del mal non può aver bene. (Parte)
 
 SCENA V
 
 La MARCHESA ed il CAVALIERE
 
 il Cavaliere
 Pentomi di quel nodo
690che a voi mi ha legato.
 la Marchesa
                                           Ed io mi pento
 dell’ingrata cattena.
 il Cavaliere
                                       E ben, fra noi
 l’odio trionfi e si divida il letto.
 la Marchesa
 Sì, traditor, la libertade accetto.
 il Cavaliere
 No, traditor non sono.
695Ma il ciel, per vendicare
 un’innocente dal livore oppressa,
 vuol che abbiate a provar la pena istessa.
 la Marchesa
 L’onte d’una rival soffrir non voglio.
 il Cavaliere
 Né soffrire degg’io sì folle orgoglio.
 
700   Sì rovinosi e fieri
 a sterminar gli armenti
 non corrono i torrenti
 dalle pendici al mar.
 
    Come i costumi alteri
705delle superbe, audaci
 son del dover capaci
 gli argini a superar. (Parte)
 
 SCENA VI
 
 La MARCHESA, poi SANDRINA
 
 la Marchesa
 Ah sì, purtroppo il veggo,
 per gelosia soverchiamente irata,
710sono dal mio livor precipitata.
 Sandrina
 Una nuova, signora; or mi fu detto
 che il padre di Marianna, o sia Cecchina,
 a questo marchesato si avvicina.
 la Marchesa
 Non vorrei che recasse
715nuovi spaventi al cor di mio germano.
 E scacciata colei sperassi invano.
 Sandrina
 Certo per voi sarebbe
 un danno, una vergogna.
 Dunque pensar bisogna
720pria che giunga il tedesco
 e che nascan dell’altre novità
 far che vada costei lontan di qua.
 la Marchesa
 Ah le macchine i’ vedo
 cader sopra di me! M’odia il germano,
725m’abborisce il consorte, ognun mi chiama
 barbara, disumana
 e la rovina mia non è lontana.
 Sandrina
 Una donna di spirito
 non si deve avvilir sì facilmente.
730Fate che immantinente
 vada lungi di qua la prosontuosa.
 Il tempo poi aggiusterà ogni cosa.
 la Marchesa
 Quel che mi dà più pena
 è l’ira dello sposo. Ei mi ha perduto
735e l’amore e la stima
 e il core e il letto separar m’intima.
 Sandrina
 Eh di ciò non temete.
 Gli uomini, lo sapete,
 mostrano qualche volta del rigore
740ma se provato amore
 hanno per la consorte, vi vuol poco
 a far che torni a riscaldarsi il foco.
 
    Sono i mariti
 qual gli ammalati,
745d’ogni sostanza
 sono svogliati
 ma poi guariti,
 sono affamati
 e la piatanza
750soglion bramar.
 
    Quando sdegnosi
 sono gli sposi
 le tenerezze
 sanno sprezzar.
755Ma dello sdegno
 sciolto l’impegno
 senza carezze
 non sanno star. (Parte)
 
 SCENA VII
 
 La MARCHESA sola
 
 la Marchesa
 Sì sì, confido e spero
760che anche il consorte mio,
 cessata la cagion ch’ora l’irrita,
 mi vorrà seco dolcemente unita.
 Ora son nell’impegno,
 nasca quel che sa nascere,
765pria che qualch’altro impedimento accada,
 vo’ che tosto colei da noi sen vada.
 
    Ah mi sento oppresso il core
 dallo sdegno e dall’amore
 e non so se più m’alletta
770la vendetta o il dolce amor.
 
    Son del pari violenti
 due passioni in me possenti.
 Un affetto tenerissimo
 e un fierissimo rigor. (Parte)
 
 SCENA VIII
 
 Giardino delizioso che corrisponde alla strada pubblica villareccia.
 
 MARIANNA in abito di giardiniera
 
 Marianna
 
775   Oh memorie ancor gradite
 della prima età fugace,
 il mio core e la mia pace
 a voi torno a ricercar!
 
    Ah rispondermi già sento:
780«Il tuo core altrui cedesti
 e la pace che perdesti
 speri invan di rintracciar!»
 
 A che dunque riprendere
 queste sì care un tempo amiche spoglie,
785spoglie di libertà semplici e pure,
 se m’ingombrano il sen sdegni e paure?
 A che venir, meschina,
 fra l’erbe e i fiori a ricercar riposo,
 se d’amore nel petto ho il serpe ascoso?
790Ah s’altro ben non spero
 dall’atto d’umiltà con cui discendo,
 con cui soffro costante il duro affanno,
 muover spero a pietade il mio tiranno!
 Vieni e mira, o crudele,
795s’era degna di te colei che amasti.
 Vedi se grata io sono
 al tuo amore, al tuo dono.
 Quando il merito men, m’oltraggi a torto;
 io t’obbedisco e i sdegni tuoi sopporto.
 
800   Non vi chiedo amiche stelle
 ricche spoglie e ricco tetto.
 Basta sol che il mio diletto
 di me senta almen pietà.
 
    Se peggiora il mio destino
805aprir bocca al ciel non oso;
 ma rapirmi il caro sposo!
 quest’è troppa crudeltà.
 
 SCENA IX
 
 MENGOTTO e la suddetta
 
 Mengotto
 Ah che vuol dir, signora,
 quel abito indecente al vostro stato?
 Marianna
810Queste sono del fato
 dolorose vicende e da me impara
 che al mondo non v’è alcuna
 vera stabilità nella fortuna.
 Mengotto
 E ritornar potete
815così tranquilla in ciera
 da signora che foste a giardiniera?
 Marianna
 Vuoi tu ch’io mi lamenti?
 Vuoi ch’io accresca il mio mal coi miei trasporti?
 È meglio ch’io sopporti,
820che se perdo ogni bene, ogni speranza,
 la virtude mi resta e la costanza.
 Mengotto
 Ah piangere mi fate!
 Più resister non posso a un tal dolore, (Piange)
 proprio il vostro parlar mi piomba al core.
 
 SCENA X
 
 SANDRINA e detti
 
 Sandrina
825Tu piangi, bernardone?
 Eh sì sì, la cagione
 mi è nota del tuo pianto.
 Quella rara bellezza è un grand’incanto.
 Marianna
 (Ecco un’altra insolenza,
830oh vi vuole una grande sofferenza!)
 Mengotto
 Va’ via. (A Sandrina)
 Sandrina
                  Voglio star qui.
 Mengotto
                                                Va’ via ti dico.
 Sandrina
 Di restare e d’andar padrona io sono.
 Mengotto
 Vatene, impertinente, o ti bastono.
 Sandrina
 A me baston? Bastone
835a una donna mia pari?... Ecco il padrone. (Con allegrezza minacciandolo)
 
 SCENA XI
 
 Il MARCHESE e detti
 
 il Marchese
 Ah povera Marianna!
 Non ho cor di soffrire
 di vedervi a patire.
 Marianna
                                      Oh me felice!
 Se davvero lo dice il mio tesoro
840dalla consolazion sento ch’io moro.
 Sandrina
 (Un’altra novità).
 il Marchese
                                   Sol per far prova
 della vostra costanza,
 vi ho dato un tal tormento.
 Siete buona, vi credo e son contento.
 Marianna
845Ah resister non posso a tal dolcezza. (Piange)
 Mengotto
 Ah che piango ancor io per tenerezza. (Piange)
 Sandrina
 Ecco signor padrone, ecco le prove
 della bella onestà della signora.
 Ella Mengotto adora.
850Ei conserva nel sen le fiamme sue.
 Piangono tutti e due per puro amore
 e vi fanno, signor, sì bell’onore.
 il Marchese
 Ah perfida! (A Marianna) Ah! Briccone! (A Mengotto)
 Io ti farò morir sotto un bastone. (Al suddetto)
 Sandrina
855(Ci ho gusto). (Da sé)
 Marianna
                             Caro sposo
 non crediate a colei...
 il Marchese
 Credo a quel che vid’io cogli occhi miei.
 Mengotto
 Piango, perché son tenero ed umano. (Al marchese)
 il Marchese
 Vattene via di qua, brutto villano.
 Sandrina
860Sì vattene; tu parti;
 io resto a tuo dispetto. (A Mengotto)
 Mengotto
 Quel dì ch’io ti mirai sia maledetto. (A Sandrina)
 
    Era pur meglio
 ch’io m’affogassi
865pria che sposassi
 femmina tal. (Da sé)
 
    Signor padrone
 non le credete,
 voi lo sapete
870ch’io son leal. (Al marchese)
 
    Povera figlia
 siete tradita. (A Marianna)
 Femmina ardita,
 donna bestial. (A Sandrina e parte)
 
 SCENA XII
 
 Il MARCHESE, MARIANNA e SANDRINA
 
 Sandrina
875Signor, l’avete inteso?
 Parla così, perché d’amore è acceso.
 il Marchese
 Sì sì, purtroppo è vero
 quel che mi dicon tanti,
 voi serbate nel cor gli antichi amanti.
 Marianna
880Oimè, soffrir non posso
 all’innocenza mia sì orribil torto.
 il Marchese
 Né io veder sopporto
 un villano rival dell’amor mio.
 Marianna
 Innocente son io.
 Sandrina
                                  (Non vi fidate). (Piano al marchese)
 il Marchese
885Siete infedel; più non vi voglio; andate. (A Marianna)
 Marianna
 (Come creder ciò possa io non capisco). (Da sé)
 il Marchese
 (Deggio usare il rigor ma ci patisco). (Da sé)
 
 SCENA XIII
 
 Il CAVALIERE e detti
 
 il Cavaliere
 Ma voi per quel ch’io sento
 sempre più delirate.
890Poc’anzi vi mostrate
 persuaso di me. L’inganno vostro
 vi fo toccar con mano,
 or temete di lei con un villano.
 Sandrina
 (Ci mancava costui). (Da sé)
 il Marchese
                                          Li vidi io stesso
895piangere tutti e due, sol per amore.
 il Cavaliere
 Questo è un massiccio errore.
 Pianger chi non farebbe
 d’una donna infelice il crudel stato?
 Voi solo avete un cor barbaro, ingrato.
 il Marchese
900(Credo che dica il ver). (Da sé)
 Marianna
                                              Sposo diletto,
 d’un vergognoso affetto
 mi credete capace?
 il Cavaliere
                                      È un pensier rio
 che vi macera il cor. (Al marchese)
 il Marchese
                                        (Lo temo anch’io). (Da sé)
 
 SCENA XIV
 
 La MARCHESA e detti
 
 la Marchesa
 Come! Soffrite ancora
905alla moglie vicino un che l’adora? (Al marchese)
 il Marchese
 (Ritorniamo da capo). (Da sé)
 Sandrina
                                            (A tempo è giunta). (Da sé)
 il Cavaliere
 Son cavalier d’onore.
 Marianna
 Son femmina onorata.
 la Marchesa
 Ma io son oltraggiata
910sol per cagion di lei
 e fin sugli occhi miei
 le parlò con affetto.
 E m’intimò la division del letto. (Al marchese)
 il Marchese
 Anche questo di più? Corpo di Bacco!
915Me ne faceste un sacco! (A Marianna)
 Voi portate rispetto a mia germana, (Al cavaliere)
 voi andate di qua, presto e lontana. (A Marianna)
 il Cavaliere
 Che leggierezza è questa? (Al marchese)
 Marianna
                                                  (Omai son stanca
 di tollerar l’oltraggio). (Da sé)
 la Marchesa
920Via di qua. (A Marianna)
 Marianna
                         Me n’andrò. (In atto di partire)
 Sandrina
                                                  Vada a buon viaggio. (A Marianna)
 
 SCENA XV
 
 MENGOTTO e detti
 
 Mengotto
 Perdoni. (Al marchese)
 il Marchese
                    E che pretendi?... (A Mengotto)
 Mengotto
                                                      In questo punto
 è arrivato alla posta
 il barone tedesco,
 padre della signora.
 il Marchese
                                       (Ora sto fresco). (Da sé)
 Marianna
925(Ti ringrazio fortuna). (Da sé)
 Sandrina
                                            (Affé pavento). (Da sé)
 la Marchesa
 (Temo di nuovi imbrogli). (Da sé)
 il Marchese
 Non so quel che mi faccia,
 se taccio è mal, peggio sarà s’io parlo.
 Anderò per rispetto ad incontrarlo. (In atto di partire)
 la Marchesa
930Non usate viltà. (Al marchese)
 Marianna
                                 Non l’irritate. (Al marchese)
 Sandrina
 Statevi in casa. (Al marchese)
 il Cavaliere
                                Ad incontrarlo andate.
 il Marchese
 Vado? Resto? Che fo? Taccio o favello?
 Che risolver non so. Perdo il cervello.
 
    Ho una testa che vola, che gira,
935che mi pare un mulino da vento.
 Una ruota nel cranio mi sento
 che il cervello mi fa stritolar.
 
    La paura mi par che m’arresti,
 il dovere mi par che mi sproni
940e all’orecchio diversi mosconi
 sussurando mi fan disperar. (Parte)
 
 SCENA XVI
 
 MARIANNA, la MARCHESA, il CAVALIERE, SANDRINA e MENGOTTO
 
 la Marchesa
 Potria quel che si spaccia
 per vostro genitore
 essere un impostore; ma quand’anche
945foss’egli tal, lo dico e lo prometto,
 lungi dovrete andar da questo tetto. (Parte)
 il Cavaliere
 Non temete di lei, siete sicura
 che padrona sarete in queste mura. (Parte)
 Sandrina
 Il padron non vi vuol, già lo sapete. (Parte)
 Mengotto
950Qui dovrete restare e ci starete. (Parte)
 
 SCENA XVII
 
 MARIANNA, poi il MARCHESE
 
 Marianna
 Parla in altri l’invidia, in altri il zelo,
 io confido nel cielo ed ho speranza
 che premiata sarà la mia costanza.
 il Marchese
 Ecco vien vostro padre.
 Marianna
                                             Oh caro sposo
955non ci vegga nemici!
 il Marchese
                                         A lui non dite
 tutto quel che passato è fra di noi.
 Marianna
 Ben volontieri, e poi?
 il Marchese
 E poi quel che sarà voi lo vedrete.
 Eccolo. (Non vorrei...) Per or tacete.
 
 SCENA XVIII
 
 Dal fondo della scena si vede venire il COLONNELLO tedesco, vestito da uffiziale, accompagnato da vari soldati, fra’ quali vedesi TAGLIAFERRO corrazziere, che per rispetto sta indietro e non parla, e detti
 
 Colonnello
960Untertenigher Diener. (Saluta il marchese)
 il Marchese
 Servo signor barone.
 Marianna
                                         (Ah non ardisco...
 E pure il cor mi sento
 giubilare nel sen per il contento). (Da sé)
 Colonnello
 Dofe star figlia mia? (Al marchese)
 il Marchese
                                         Quella è signore.
 Marianna
965Eccomi a’ vostri piedi, o genitore. (S’inginocchia)
 Colonnello
 Was ist? Mariandel, edel Fraul, frai Fraule,
 che affer patre barone e colonnello,
 contatina festir, portar capello?
 il Marchese
 Dirò... Per verità...
970sin dalla prima età ci ha preso affetto.
 Si è vestita così, per suo diletto. (Al colonnello)
 Non è vero? (A Marianna)
 Marianna
                          È verissimo.
 il Marchese
 Star contento, signor? (Al colonnello)
 Colonnello
                                            Star contentissimo.
 Ah Mariandel main Ssoz.
975Es erfreiet mich dessen
 Herrn gute Ghesundait.
 il Marchese
 (Non so che diavol dica). (Da sé)
 Marianna
 Signor, sono allevata
 fra gente italiana.
980La tedesca favella ancor mi è strana.
 Colonnello
 Jo taliano parlar.
 Benché Italia mancar zovanzich anni.
 il Marchese
 Zovanzich che vuol dir?
 Colonnello
 Zovanzich non capir? Star anni... Aspetta.
985Come dir quando soffia v... v... v...? (Colla bocca fa come il vento)
 il Marchese
 Da ver non vi capisco.
 Colonnello
                                           Come dir
 quando star nave in mar
 e soffia per andar? (Impazientandosi)
 il Marchese
                                      Vuol dire il vento?
 Colonnello
 Jo plural come dir?
 il Marchese
                                      Diconsi i venti.
 Colonnello
990Jo da Italia mancar star anni venti.
 il Marchese
 Bravo, bravo, signore.
 Marianna
 (Ho piacer ch’egli sia di buonumore).
 Colonnello
 Ie star poche malate;
 per fiaggie faticate
995che nix letto dormir star notte train;
 afer tu Brandvain? (Al marchese)
 il Marchese
                                       Che cosa vuole?
 Colonnello
 Brandvain non afer?
 il Marchese
                                         Niente capir.
 Colonnello
 Tar Taifle, come dir?
 No safer mi spiegar...
1000Aspettar aspettar.
 Quel che pozzo impenir come chiamar?
 il Marchese
 Acqua.
 Colonnello
                Jo.
 il Marchese
                         Vuol dell’acqua? (Al colonnello)
 Colonnello
 Nix, nix, come tu dir
 albero che far vin?
 il Marchese
                                     Si chiama vite.
 Colonnello
1005Jo beffere mi fol dell’acquavite.
 il Marchese
 (Si ha da far ad intenderlo
 una bella fatica). Sì, signore,
 voi sarete servito,
 ho in genere di ciò cose perfette.
 Marianna
1010Andrò, se lo permette
 il mio caro marito, andrò io
 prontamente a servire il padre mio.
 il Marchese
 Sì andate pur. (Marianna volendo partire passa nel mezzo per di dietro al colonnello)
 Colonnello
                              Mariandel. (A Marianna che la trattiene)
 Mi dir; Herr tuo marito
1015per ti star amoroso?
 Marianna
 Ah sì il mio caro sposo
 arde per me d’amore
 e contenta son io del suo bel core.
 
    Sono allegra, son contenta
1020dello sposo che mi adora.
 Ma più lieta sono ancora
 che venuto è il genitor.
 
    Oh marito mio bellino!
 Padre mio tanto carino!
1025Ah mi brilla il cor nel petto.
 Che piacere, che diletto!
 Benedetto chi dispone,
 viva, viva la ragione
 della pace del mio cor. (Parte)
 
 SCENA XIX
 
 Il MARCHESE ed il COLONNELLO
 
 Colonnello
1030Jo, star anch’ie contente
 per ghenero Marggraff, gutt, onorato. (Al marchese)
 il Marchese
 (Non ardisco di dir quel ch’è passato).
 Colonnello
 In tutta mia famiglia
 non affer che mia figlia
1035e foler ti donar per testamento
 Germania baronia
 e reggimento de caffaleria.
 il Marchese
 (Ah sì sì, con Marianna
 voglio pacificarmi;
1040non vuo’ per gelosia precipitarmi). (Da sé)
 Colonnello
 Herr Landsmann. (Chiamando il marchese)
 il Marchese
                                     Signore.
 Colonnello
 Per fiaggio cavalcato
 star poco rofinato.
 E con stiffali non poter più star.
 il Marchese
1045Andiamo. In casa mia può comandar.
 Colonnello
 E affer anche appettito.
 il Marchese
 Venga, venga con me. Sarà servito.
 Colonnello
 
    Flanden Pastet non foler,
 Rindflaisch mi piacer,
1050Rindflaisch non capir?
 Ah tar Taifle come dir? (Con ira)
 
    Carne star de bestia grossa (Placido)
 che affer corni e non portar.
 Rind tatesco, Rind chiamar. (Con forza)
1055Maledetto, non saffer? (Con ira)
 Quando terra seminar
 chi star bestia che tirar?
 Non safer mi spiegar.
 Jo, star manze, jo trofato, (Con allegria)
1060carne manze pone star.
 Lesse, roste fol mangiar. (Partono tutti due)
 
 SCENA XX
 
 Camera.
 
 Il CAVALIERE e MENGOTTO
 
 Mengotto
 Oh cospetto di Bacco! Avran finito
 queste femine ingrate
 d’insultar la padrona.
 il Cavaliere
                                          Se il tedesco
1065sapesse tutto quel che a lei fu fatto,
 vendicarsi vorrebbe ad ogni patto.
 Mengotto
 Egli tutto saprà.
 il Cavaliere
                                Come?
 Mengotto
                                                Il soldato,
 Tagliaferro chiamato,
 ora, in questo momento
1070informa il suo padron.
 il Cavaliere
                                            Ma il corazziere
 tutto dir non saprà.
 Mengotto
                                      Tutto, tuttissimo.
 Ei di quanto è passato è informatissimo.
 il Cavaliere
 Da chi?
 Mengotto
                  Vel dirò io.
 Tutto il merito è mio.
1075Io fui che il corazziere di queste donne
 ho informato dall’a per fino al ronne.
 il Cavaliere
 Anche di mia consorte?
 Mengotto
                                              Anche di lei.
 il Cavaliere
 Oh cieli! Non vorrei...
 Sciocco, senza giudizio.
1080Nascerà, lo prevedo, un precipizio. (Parte)
 
 SCENA XXI
 
 MENGOTTO, poi MARIANNA, poi SANDRINA e PAOLUCCIA, poi il MARCHESE, poi il COLONNELLO
 
 Mengotto
 Nasca quel che sa nascere.
 L’ho fatto e son contento
 e di quello che ho fatto io non mi pento.
 Marianna
 
    Ah Mengotto, io son felice,
1085il mio sposo mi vuol bene
 ed a rendere mi viene
 più felice il genitor.
 
 Mengotto
 
    Sono anch’io per voi contento.
 (Non sa nulla a quel ch’io sento
1090dello sdegno e del furor).
 
 Sandrina, Paoluccia a due
 
    Mi consolo mia signora
 e vi prego a perdonarmi.
 
 Marianna
 
 Tutto, tutto vo’ scordarmi,
 voglio amarvi di buon cor.
 
 il Marchese
 
1095   Accettate o cara sposa
 il mio giusto pentimento
 e le scuse vi presento
 della mia germana ancor.
 
 Marianna
 
    Tutto, tutto mi ho scordato,
1100sol mi è grato il vostro amor.
 
 a cinque
 
    Più di sdegno non s’accenda
 la spietata e cruda face,
 fra noi regni amor e pace
 e viviam felici ognor.
 
 Colonnello
 
1105   Ah tar Taifle, cospettone,
 star tatesco, star barone,
 star soldato colonnello
 e flagello foler far.
 
 Marianna
 
    Padre mio, che cosa è stato?
 
 Colonnello
 
1110Chi Mariandel strapazzato
 per mia spata fol mazzar.
 
 Marianna
 
 Ah vi prego di non far.
 
 il Marchese, Mengotto, Sandrina, Paoluccia a quattro
 
    (Per timore sento il core
 e le gambe traballar).
 
 Colonnello
 
1115   Chi star questa? (Accennando Sandrina)
 
 Marianna
 
                                     Star Sandrina.
 
 Colonnello
 
 Ti star razza malandrina
 che Mariandel strappazzar. (Minaccia Sandrina)
 
 Sandrina
 
    Ahi, aiuto.
 
 Marianna
 
                          Per pietà. (Trattenendo il colonnello)
 Non mi ha fatto alcun dispetto
1120e le porto tanto affetto
 che un bacino le vuo’ dar. (Bacia Sandrina)
 
 Colonnello
 
    Chi star questa? (Accenando Paoluccia)
 
 Marianna
 
                                     Star Paoluccia.
 
 Colonnello
 
 Tu mia figlia maltrattar. (Minaccia Paoluccia)
 Fol Mariandel fendicar.
 
 Paoluccia
 
1125   Chi m’aiuta?
 
 Marianna
 
                              No, papà. (Trattenendo il colonnello)
 M’ha voluto sempre bene,
 e lei pur vogl’io baciar. (Bacia Paoluccia)
 
 Colonnello
 
    No star questa? No star quella?
 De marito star sorella
1130e con lui foler sfogar. (Minaccia il marchese)
 
 il Marchese
 
    Ah signore... (Con paura)
 
 Marianna
 
                              No, non fate. (Trattenendo il colonnello)
 Vel protesto, v’ingannate;
 non mi posso lamentar.
 
 Colonnello
 
    Non star vero? (A Marianna)
 
 Marianna
 
                                  No signore.
 
 Colonnello
 
1135Se fillano m’ingannar,
 foler testa a ti tagliar. (Minaccia Mengotto)
 
 Mengotto
 
    Ah soccorso!
 
 Marianna
 
                             Per pietà. (Trattenendolo come sopra)
 No, papà
 no, non fate, perdonate.
1140Mariannina, poverina
 vel domanda in carità.
 
 Colonnello
 
    Pichilina star bonina,
 foler grazia ti donar,
 foler tutti perdonar.
 
 tutti
 
1145   Viva, viva, pace, pace,
 non più in guerra si ha da star.
 Quel ch’è stato stato sia
 ed invidia o gelosia
 non ci venga a disturbar.
 
1150   Viva, viva, pace, pace,
 non più in guerra si ha da star.
 
 Fine dell’atto secondo